Al Congresso Nazionale della Società Italiana di Reumatologia affrontato anche il tema della cefalea causata da disturbi cervicali

A Rimini il dott. Viceconti ha esposto una relazione dal titolo “Terapia manuale ed esercizio terapeutico nella cefalea cervicogenica”

Al Congresso Nazionale della Società Italiana di Reumatologia affrontato anche il tema della cefalea causata da disturbi cervicali

Si è concluso ieri a Rimini il 54.mo Congresso Nazionale della Società Italiana di Reumatologia.
Il dott. Viceconti, in qualità di relatore, ha esposto una relazione sulla cefalea cervicogenica nell’ambito del corso teorico-pratico organizzato per i fisioterapisti. “E’ stato un momento di grande riflessione e condivisione sulle patologie muscoloscheletriche che più frequentemente affliggono i nostri pazienti ed è stato ancora più gratificante averlo potuto fare insieme a molti giovani colleghi che come me provengono dal percorso di formazione prima e da quello di assistenza alla didattica poi, nell’ambito del Master in Riabilitazione dei Disordini Muscoloscheletrici di Savona. Al Campus Universitario di Savona abbiamo il privilegio di ospitare questa realtà formativa e clinica che rappresenta un’eccellenza a livello nazionale oltre ad essere da 15 anni un’avanguardia innovativa nel panorama della terapia manuale italiana. Ed è assolutamente stimolante poter apportare il mio contributo nell’ambito di un panorama di così alto profilo come il Congresso della Società Italiana di Reumatologia.”
Ma che cos’è la cefalea cervicogenica? Di cosa si tratta?
La cefalea cervicogenica (CCG) è un disturbo muscoloscheletrico causato essenzialmente da disfunzioni del rachide cervicale. Si tratta della terza causa più frequente di mal di testa, dopo la cefalea mio-tensiva e l’emicrania ma, a differenza di queste ultime due condizioni cliniche che beneficiano maggiormente di un approccio farmacologico o misto (farmacologico, psicologico e riabilitativo), trova la sua soluzione terapeutica d’elezione nella fisioterapia.
E’ stato dimostrato da diversi studi scientifici come questa forma di cefalea benefici della combinazione di tecniche di terapia manuale (tra cui le manipolazioni e le mobilizzazioni) ed esercizi terapeutici specifici e mirati al ripristino della normale funzionalità del rachide cervicale. Si tratta di una patologia che ha importanti ripercussioni dal punto di vista dell’impatto socio-economico (diminuzione della produttività, assenteismo lavorativo, diminuzione della partecipazione sociale) in quanto colpisce essenzialmente la fascia di età che si trova nel pieno della produttività lavorativa: il picco d’insorgenza è intorno ai 28 anni anni con una media di insorgenza a 42 anni circa. Le donne, inoltre, ne sembrano essere affette 4 volte più degli uomini.
La fisioterapia rappresenta quindi una scelta sicura nei casi di cefalea cervicogenica in quanto priva di effetti collaterali maggiori e si dimostra efficace soprattutto nella riduzione dell’intensità degli attacchi.

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