Il Pilates può curare il mal di schiena?

Il Pilates può curare il mal di schiena? Consigli per chi pratica attività fisica e soffre di problematiche muscoloscheletriche

Il Pilates può curare il mal di schiena?

A seguito delle molte curiosità e richieste di informazioni pervenute dopo l’ultimo articolo su Yoga e il Mal di Schiena riproponiamo un articolo pubblicato sul nostro blog qualche anno fa ma sempre d’attualità.
Sono infatti molti i pazienti che spesso ci chiedono se il Pilates può essere praticato per curare il mal di schiena.
Rispondiamo subito dicendo che il Pilates non è una terapia, né una tecnica riabilitativa e che quindi da solo non va inteso come presidio terapeutico per il mal di schiena: infatti lo studio scientifico di cui parlavamo nel nostro articolo affermava proprio la “non superiorità” del Pilates, considerando anche i costi/benefici, rispetto ad altre tecniche o esercizi già utilizzati dal fisioterapista (solo a titolo esemplificativo citiamo gli esercizi di controllo motorio, le mobilizzazioni, le manipolazioni vertebrali e l’esercizio a tempo-contigente e ad esposizione graduale).
Dunque il Pilates (al pari dello Yoga) rappresenta una forma di attività fisica e come tale deve essere considerata in aggiunta alla fisioterapia e alla psicoterapia, come evidenziato dalle linee guida.
Vista la crescente popolarità del Pilates vogliamo dare qualche consiglio utile a chi, praticandolo, soffre di problematiche muscoloscheletriche, in particolare alla schiena o al collo:

1) Preferire corsi poco affollati 
Spesso il Pilates è praticato in “classi” e non individualmente e come tutte le pratiche che prevedono il movimento corporeo è sempre molto importante allenarsi senza peggiorare la propria condizione fisica. Per questo è necessaria la supervisione di istruttori competenti in grado di controllare e nel caso correggere opportunamente i movimenti, ma questo non è possibile se il numero di partecipanti è eccessivamente elevato. Inoltre, soprattutto in Italia, il Pilates è una metodica spesso proposta nelle palestre più che nei centri fisioterapici, pertanto potrebbe trattarsi di un’attività fisica non effettuata nella maniera più “personalizzata” possibile per quelle persone che soffrono di determinati problemi muscoloscheletrici. Consigliamo quindi di effettuare sempre una visita fisioterapica da un professionista specializzato in caso di dubbi sulla tipologia di esercizi proposti o sulla loro adeguatezza rispetto alla patologia di cui si soffre.

2) Non forzare la pratica del Pilates in caso di dolore
È più utile praticare Pilates dopo aver ristabilito una buona funzionalità della schiena e livelli tollerabili di dolore. Eseguito in aggiunta alla fisioterapia o in continuità rispetto al programma riabilitativo può aiutare a mantenere i risultati raggiunti e un buono stato di forma generale.
Per alcune problematiche muscoloscheletriche il Pilates potrebbe non essere indicato in presenza di dolore: ad esempio per chi soffre di sciatalgia alcune posizioni in allungamento muscolare potrebbero non giovare ad una struttura neurale che si trova ad esercitare solo parzialmente la sua normale funzione, con conseguenze negative come l’aumento del dolore, il formicolio e la sensazione di bruciore. In questi casi sempre meglio attendere che le strutture neurali abbiano ripreso a funzionare adeguatamente e siano in grado di tollerare stress meccanici più elevati.

3) Variare attività fisica se non produce un mantenimento del benessere
Qualora nella pratica si riscontri un peggioramento dei sintomi, vanno sempre individuati i fattori scatenanti come ad esempio il tipo di posizioni e il tipo di esercizi effettuati, la quantità di attività e lo specifico momento in cui questa è proposta (fase acuta, sub-acuta o di stabilizzazione dei sintomi). In alcuni casi è preferibile individuare delle attività parallele o alternative al Pilates per ristabilire il livello ottimale di benessere.

In sintesi, il Pilates può non essere per tutti, nonostante l’incredibile popolarità che ha raggiunto negli ultimi anni. Popolare non vuol dire universale, pertanto a chi soffre di problematiche alla schiena consigliamo sempre una valutazione fisioterapica preliminare di tipo individuale e personalizzata.
Infine, tenendo in considerazione questi consigli, ribadiamo che il movimento fisico è assolutamente indicato in caso di dolore alla schiena, come da linee guida, e che occorre individuare la “ricetta” adeguata per ogni singola persona non trascurando le sue personali preferenze.

Dott. Ft. Antonello Viceconti

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