Risparmia il tuo tempo: mezz’ora seduti vale tanto quanto una seduta di TECAR da 50 minuti

La TECAR migliora il recupero nei Runner? Un recente studio scientifico ha confrontato la TECAR con il riposo e i risultati con risultati abbastanza evidenti

Risparmia il tuo tempo: mezz’ora seduti vale tanto quanto una seduta di TECAR da 50 minuti

La Tecar (acronimo di Trasferimento Energetico Capacitivo Resistivo) viene spesso annoverata tra le terapie che è possibile ricevere presso uno studio fisioterapico. In realtà si dovrebbe più correttamente parlare di un “fenomeno” e non di una terapia in quanto, ad oggi, la ricerca scientifica non ne ha ancora dimostrato la sua reale efficacia e pertanto i suoi (presunti) effetti benefici verosimilmente sono dovuti all’effetto placebo.
Un approccio estremamente comune, seppur controverso, nella pratica clinica di molti studi e centri fisioterapici. Per onor di cronaca è doveroso anche dire che si tratta di un “fenomeno” principalmente italiano e di cui i principali esperti al mondo nell’ambito della fisioterapia sportiva e muscoloscheletrica sono pressoché ignari (ne abbiamo parlato in un precedente articolo che puoi trovare al link seguente).
Date queste premesse, sarebbe lecito chiedersi in partenza se si tratta di un’innovativa terapia sperimentale ancora poco conosciuta ai più o più che altro di un’abile trovata commerciale, soprattutto in virtù dei costi di acquisto del macchinario e quindi del relativo prezzo a cui viene “venduta” ai pazienti una seduta di TECAR.
Il fenomeno “TECAR” è ancora più frequente tra gli sportivi,in particolare tra i Runner, che spesso ne usufruiscono per ottenere (presunti) benefici in termini di miglior recupero dopo una prestazione agonistica o intensi allenamenti.
Un recente studio condotto in Spagna*, ha dimostrato come non ci siano effetti significativi sul recupero (misurati attraverso parametri fisiologici come la concentrazione di lattato nel sangue, la VO2, la frequenza cardiaca e i parametri ventilatori) tra un gruppo sottoposto ad una seduta di 15 minuti per gamba con modalità “resistiva” seguita da altri 10 minuti in modalità “capacitiva” e un altro gruppo a cui , invece, è stato semplicemente chiesto di rimanere seduto per mezz’ora.
Dopo l’esperimento, gli unici parametri rilevati come differenti tra i due gruppi sono stati quelli di tipo biomeccanico e più nello specifico l’aumento della lunghezza della falcata e l’altezza dello spostamento da terra.
Proprio su questi “presunti” benefici è necessario fare delle considerazioni in quanto non è detto che questi parametri “alterati” corrispondano ad una performance migliore.
Una falcata più ampia e una maggior distacco da terra più che essere correlati ad una migliore performance sono infatti correlati ad un aumentato rischio di infortuni; inoltre non prevedendo questo studio un terzo gruppo (il cosiddetto gruppo di “controllo” o “gruppo placebo”) non è nemmeno possibile stabilire se questi cambiamenti si siano verificati naturalmente o piuttosto per effetto della suggestione indotta dal tipo di trattamento erogato.
Ancora una volta, quindi, l’effetto benefico della TECAR è da considerarsi solo presunto e senza nessuna relazione con le radiofrequenze emesse dal macchinario e il conseguente aumento di temperatura cutaneo. In attesa di nuovi studi che contraddicano le attuali conoscenze in merito o che contribuiscano a chiarire i dubbi che ancora esistono, sembrerebbe quindi che non sia conveniente per il paziente sottoporsi a questo tipo di tecnica per migliorare il recupero post-allenamento o post-gara.

FISIO 2000 ha da tempo scelto di non erogare questo tipo di tecnica ai propri pazienti.
La nostra Mission si basa sui principi della Medicina Basata sulle Prove di Efficacia, cioè sull’utilizzo “coscienzioso, esplicito e giudizioso delle migliori prove di efficacia disponibili nella presa di decisioni delle scelte terapeutiche per i pazienti” e al momento riteniamo che non esistano sufficienti prove di efficacia da giustificare l’adozione della TECAR.

Buona Lettura!

Antonello Viceconti, PT, OMPT, MSc PhD Candidate in Neuroscience – Science of Sport and Physical Activity Assistant Lecturer Master in Rehabilitation of Musculoskeletal Disorders University of Genova – University Campus of Savona

*Bibliografia:
Iratxe Duñabeitia et al. Effects of a capacitive-resistive electric transfer therapy on physiological and biomechanical parameters in recreational runners: A randomized controlled crossover trial. Physical Therapy in Sport – in press. 2018 Isabel Moore. Is There an Economical Running Technique? A Review of Modifiable Biomechanical Factors Affecting Running Economy. Sports Med. 2016; 46: 793–807.
Sackett et al. Evidence based medicine: what it is and what it isn’t. BMJ 1996 Jan 13;312(7023):71-2.

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